lunedì 29 marzo 2010

DAILY...
Ok Giulia, concordo: What our country sh…
Oggi 29 marzo 2010, 7 ore fa | iamarf
Ok Giulia, concordo:

What our country showed two days ago (March 25th) is the demonstration that the web, as a space of freedom and information, has nothing to share with television.



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Come talvolta succede, il post che stavo…
Ieri 28 marzo 2010, 23.02.37 | iamarf
Come talvolta succede, il post che stavo scrivendo qui sul Daily m’è scappato di mano ed è finito sul blog. Comunque l’esperienza di Monica sarebbe innovativa anche in paesi molto più dinamici …


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Federica, nel suo ultimo post, oltre a d…
sabato 27 marzo 2010, 22.59.43 | iamarf
Federica, nel suo ultimo post, oltre a descrivere un suo grande prof – esistono, chi ne ha avuto uno se lo tenga caro – conclude con una spledida metafora

È un po’ come un’orchestra: ogni musicista, certo, prova piacere al semplice suonare, che sia da solo in una stanza o davanti ad un pubblico, ma la magia che si crea quando ognuno, con la propria arte e passione, si mette a disposizione degli altri componenti dell’orhestra, sta proprio in quell’amalgama perfetta e armonica di suoni che non si sovrastano l’uno con l’altro, ma anzi si arricchiscono, si completano mantenendo ognuno la propria importanza individuale.

Ecco, ciò che io intendo per “coltivare le connessioni” è qualcosa del genere.


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Condivido completamente la riflessione d…
sabato 27 marzo 2010, 9.07.57 | iamarf
Condivido completamente la riflessione di Giuseppe su quali siano le possibilità di diffusione del pensiero oggi …


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Ma guarda te che combinazione. Pubblico …
giovedì 25 marzo 2010, 23.43.47 | iamarf
Ma guarda te che combinazione. Pubblico il post sul seminario Doors, con l’idea di cercare porte verso orizzonti diversi, più ampi, certamente influenzato dalla lunga frequentazione e passione per musica e messaggio dei Doors … poi vado a dare un’occhiata in Google Reader e che ti trovo? Lorenzo che ha appena scritto un post con un pezzo dei Doors!


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Le sorprese non finiscono mai, quest’an…
giovedì 25 marzo 2010, 0.06.11 | iamarf
Le sorprese non finiscono mai, quest’anno abbiamo anche le lezioni di canto! Ci metterai qualche file audio, Alessia?


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Divertente questa cosa che dice Simone d…
martedì 23 marzo 2010, 23.01.14 | iamarf
Divertente questa cosa che dice Simone dopo aver letto l’articolo su internet … è divertente per me perché mi offre la prospettiva di un nativo digitale, è banale ma non ci avevo pensato …

queste sono cose che può dire un 54enne che con questa nuova immensa rete non c’è nato …


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Enrico teme che a causa di internet spar…
lunedì 22 marzo 2010, 23.08.43 | iamarf
Enrico teme che a causa di internet spariscano giornali e libri.

Le nuove tecnologie migliorano la propagazione delle idee, facilitandone la proliferazione. La scrittura è andata oltre la trasmissione orale, la stampa è andata oltre la scrittura, internet va oltre la scrittura. Niente può inibire la voglia di diffondersi delle idee.

Poi, io provo diletto a scrivere a mano una lettera ad un amico. Nessuno mi impedisce di provare questo piacere. Spero soprattutto di scrivere cose buone per il mio amico, il fatto che le scriva con penna e inchiostro è un fatto superficiale, per quanto un piacere che faccio certamente bene a concedermi.

Adoro leggere libri. Sono circondato da libri, anche se vi proliferano gli acari che mi peggiorano l’asma. Li amo per gli stessi motivi che descrive Enrico. Credo che dureranno ancora a lungo perché sono molto comodi e talvolta belli ma non dureranno all’infinito. Forse chi era abituato alle tavolette cerate ha detestato i primi papiri …

La cosa importante è che esistano modi appropriati per lasciar circolare le idee e che le menti siano aperte per riceverle e renderle.

Anche quello del giornale può essere un piacere, però è un piacere assai rovinato dal giornalismo fazioso e servo del potere (qualsiasi potere), come Enrico stesso rivela nell’altro suo interessane post sul Giornalismo italiano. Tornare a casa con un giornale può essere un piacere ma dover tornare con un pacco di giornali perché uno solo non basta per capire cosa stia succedendo diventa un lavoro, o una sgradevole schiavitù. Allora meglio internet che mi consente di svolazzare con minor spreco da una voce all’altra.

È sempre stato così il giornalismo? Anche lasciando perdere l’Italia, che fa poco testo, la domanda è lecita. Come ho ricordato in un post precedente già Balzac aveva dei dubbi …


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Il mercoledì 31 marzo alle 10:30 faremo …
domenica 21 marzo 2010, 21.08.52 | iamarf
Il mercoledì 31 marzo alle 10:30 faremo un seminario dove parleremo anche della Medicina del sorriso di Giovanna.


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Sto leggendo, anzi, sto centellinando il…
domenica 21 marzo 2010, 0.23.49 | iamarf
Sto leggendo, anzi, sto centellinando il bellissimo libro di Richard Sennet, L’uomo artigiano, dove si sostiene la tesi secondo la quale la distinzione fra sapere teorico e pratico, tipica della cultura occidentale, costituisce un ostacolo serio per la conoscenza.Io condivido completamente questo pensiero e quando vedo un blog come quello di sara, Satin et Couleurs, mi si alleggerisce il cuore.

Dice Sara

Mi interesso di stoffe e abiti. Adoro entrare all’Ottorosso e far scorrere le dita sui tessuti,
sentirne la consitenza, il peso, la trama più o meno fitta. Ogni 20 progetti che faccio, ne realizzo uno.

L’enfasi sul far scorrere le dita sui tessuti ha grande valore. Quelle dita dovranno un giorno leggere quello che c’è in una pancia. Ho un padre medico e ricordo l’importanza che aveva per lui mettere le mani sulla pancia di un paziente e l’ho sentito tante volte rammaricarsi che i giovani medici non toccano più i pazienti. Questo è uno degli effetti di questo studio portato all’estremo, di sole parole formato e che non può che portare ad una preparazione monca. Anzi secondo me non prepara affatto.

Fortunato chi coltiva altrimenti qualità fondamentali che l’accademia ohimé trascura. Non stai perdendo tempo Sara. Anche se studi qualche pagina in meno, anche se poi realizzi un progetto su 20, anche se bevi un aperitivo in meno.

mercoledì 10 marzo 2010

Il social software: differenza tra wiki e blog

Essi si differenziano l’uno dall’altro principalmente per tre aspetti:
• a differenza dei wiki, i blog utilizzano prevalentemente una modalità di comunicazione uno a molti: i blog sono pensati e gestiti da uno o più blogger che stimolano il dialogo reciproco con i frequentatori del blog. In tal senso, si può affermare che nel blog la partecipazione deriva da un’azione esplicita dell’autore e rappresenta, quindi, una sorta di risposta ad un input data dal gestore del blog. Nel wiki, invece, salvo alcune eccezioni, non esistono proprietari o gestori che dirigono il sito ma solo amministratori che controllano e ciascuno può apportare il proprio contributo attivamente e liberamente, agendo in maniera congiunta alle altre persone;
• il blog si sviluppa secondo un ordine cronologico, mentre il wiki secondo una suddivisone per contenuti: nel blog ogni articolo, commento, riflessione, contributo è ordinato in maniera cronologica, dal più datato al più recente. Nel wiki, invece, i contenuti sono divisi per argomento. Ogni qualvolta qualcuno scrive una pagina wiki, questa viene inserita nel settore di appartenenza e modifica o integra il contenuto preesistente. Sebbene esista una cronologia delle modifiche anche all’interno dei wiki, questa non rappresenta il criterio base di ordinamento.
• i blog sono caratterizzati da maggiore volatilità: essi sono effimeri, seguono la moda del momento e possono avere vita breve, soprattutto se mal gestiti. Al contrario, il wiki presenta maggiore oggettività e stabilità e nasce per soddisfare a lungo termine il bisogno di conoscenza delle persone.